concrete peace

Concrete peace

Wood, concrete, iron, 2015

Exhibited in collaboration with Night Created Design and Alessandra Montanari for the exhibition Cielo e Terra, Art City Night 2015.

"Concrete peace. Cemento e pace, ma anche pace reale, concreta, che è ciò che servirebbe.
Il cemento serve a nascondere, a togliere libertà, a rinchiudere gli altri in un labirinto senza uscita. I governi innalzano ed ergono ma per quanto alti siano questi muri, non potranno mai dividere davvero le persone, la terra, le città, non riusciranno mai a costruire muri che dividano il cielo e le stelle. Queste si vedranno da entrambe le parti del muro.

E mentre costruiamo questi muri, questi monumenti di cemento al razzismo e alla cattiveria, il mondo continua a girare, a galleggiare nell'universo infinito, e può succedere che dal cielo cada qualcosa che spazzi via tutto quanto, compresi i nostri muri, in pochi secondi. Così come successe a Tunguska nella taiga siberiana. Era una mattina del 1908 e ancora non sappiamo bene cosa sia successo, nel 1908 nasceva intanto la città di Tel Aviv, sono due eventi che casualmente avvengono nello stesso periodo e abbiamo voluto metterli in relazione.

Al centro del tavolo ci sono due metà di due alberi diversi che, tenuti insieme dal cemento, ne fanno nascere uno nuovo. Su quel nuovo cerchio e sulle sue linee della vita, abbiamo inciso la mappa delle stelle che sovrastavano quella mattina del 1908.

Perché il cielo è uno solo per tutti, anche per quelli al di là del muro e perché la storia segna la nostra vita e che lo si voglia o no, rimangono i segni nei nostri cerchi vitali."